01 giugno 2011

Telecom Italia: i tavoli sindacali territoriali siano veri. L’azienda deve favorire le triangolazioni.

Comunicato:

Come Segreteria Nazionale SLC-CGIL denunciamo il concreto pericolo che l’importante accordo del 4 Agosto possa essere volutamente mal gestito da parte dell’azienda, al fine di predisporre ulteriori e peggiori interventi contro i lavoratori di Telecom Italia.


Troppe cose non vanno, nonostante l’enorme impegno del sindacato, dei delegati e degli stessi lavoratori di Telecom che, responsabilmente, hanno accettato la sfida della riconversione, della solidarietà e del rilancio aziendale.


Gli incontri territoriali per la verifica e la gestione dell’accordo del 4 Agosto non stanno producendo infatti avanzamenti per responsabilità aziendale: registriamo diversità di approcci, mancanza di uniformità, chiusure non giustificabili (si vedano i tanti comunicati territoriali). In particolare registriamo la deludente posizione dell’azienda ai diversi tavoli locali, priva di ogni reale volontà di favorire triangolazioni e riconversioni, non indicando neanche gli specifici fabbisogni territoriali che si stanno venendo a creare. Fabbisogni legati sia alle mobilità volontarie (il famoso “polmone” su cui operare sia riconversioni che triangolazioni) sia a diversi progetti di sviluppo locale già presentati pubblicamente (progetti regionali per la NGN, potenziamento servizi di caring, ecc.).


Inoltre mentre da una parte, l’azienda dichiara a livello nazionale che le uniche uscite possibili dai settori in solidarietà “pesante” possono avvenire attraverso i bandi e che qualche eccezione è possibile solo per figure ad “altissima professionalità”, dall’altra assistiamo a veri e proprio atti di nepotismo, con spostamenti di amici e consorti verso aree non impattate dalla solidarietà (in Open Access e non a fare i tecnici on field), in barba ai suddetti bandi. Si viene così a minare la credibilità degli stessi accordi e dei tavoli relazionali.


Per quanto riguarda poi il tema sopra citato delle mobilità registriamo il recente intervento “a gamba tesa” dell’azienda che sta riconvocando i lavoratori già in mobilità per chiedere loro un impegno alla restituzione di eventuali contribuzioni supplementari erogate dall’INPS a seguito di modifiche normative; lo stesso impegno viene chiesto a coloro che, attualmente in servizio, intendono accedere alla mobilità, creando di fatto una situazione di estrema confusione e di disparità di trattamenti. Su questo tema invitiamo i lavoratori a non sottoscrivere alcuna lettera di impegno in merito a tale eventuale restituzione di denaro e chiediamo a Telecom Italia di sospendere tale iniziativa per procedere ad un esame congiunto con il sindacato per chiarire e valutare la situazione. E’ opportuno ricordare che su questo versante esiste un impegno formale dell’azienda risalente al 4 agosto scorso.

Infine rispetto all’annosa questione del Coordinamento nazionale RSU, come SLC-CGIL diciamo basta con le puerili speculazioni e con le strumentalizzazioni: come organizzazione siamo pronti ad indire, entro giugno, le assemblee delle RSU per eleggere il nuovo coordinamento RSU di Telecom Italia.


In conclusione, se qualcuno sta lavorando per depotenziare l’accordo del 4 Agosto, per gestirlo magari in modo tale da sistemare qualche caso, ma mettere già le mani avanti per dire che, non funzionando le riconversione e le triangolazioni, occorrono per il futuro magari strumenti più traumatici e non volontari è meglio che esca subito allo scoperto.


Come SLC-CGIL non ci stiamo a svilire un accordo buono ed innovativo solo perché parte dell’azienda non vuole fare il proprio dovere. Il sistema delle relazioni industriali che tutti insieme, azienda ed organizzazioni dei lavoratori, abbiamo contribuito a costruire e a valorizzare rischia infatti di crollare per la costante delegittimazione che la parte operativa delle aziende esercita nei confronti dei propri rappresentanti ai tavoli negoziali.


Per funzionare l’accordo del 4 Agosto, occorre che:

1) l’azienda presenti a livello territoriale, oltre alle sedi di Open Access in cui esiste necessità di personale, anche il relativo fabbisogno, senza il quale non si comprende quanti lavoratori potranno essere riconvertiti per territorio;

2) tutti i responsabili informino i lavoratori, relativamente alla ricezione dei bandi. Esistono casi in cui sono state date, ai lavoratori, anche indicazioni fuorvianti (magari qualche responsabile di linea preferisce non lasciare andare via nessuno per non rischiare di non aggiungere gli obiettivi !!!);

3) si affronti e risolva il problema dell’eccessiva discrasia tra numero delle adesioni ai bandi e numero delle risorse dichiarate idonee. Questo avviene anche perché durante i colloqui con la Linea Tecnica, i lavoratori sono stati disincentivati a procedere nel percorso;

4) l’azienda attivi immediatamente il meccanismo delle “triangolazioni”, in base alle quali è possibile agevolare l’impianto della riconversione professionale. Sul territorio le diverse funzioni HR devono avere il mandato esplicito a favorire le triangolazioni e non ad impedirle, partendo dalle aree di customer care e dai tanti giovani talenti presenti in azienda;

5) vengano presentati nuovi ed importanti progetti di reinternalizzazione di attività pregiate come da accordo. Finora si è fatto ancora troppo poco su questo versante;

6) per la realtà delle Aree di Staff, Telecom Italia dica una volta per tutte quale è consistenza della forza lavoro per territorio, in base alla nuova struttura (è una richiesta già avanzata numerose volte sia ai tavoli nazionali che locali). Questo anche al fine di favorire mobilità professionali anche dentro le stesse aree di Staff, dove coesistono settori con minori attività e settori gravati di carichi di lavoro.


Se già nelle prossime settimane non si avranno segnali di “inversione di tendenza”, come Segreteria Nazionale tuteleremo i lavoratori di Telecom in tutte le sedi e con tutti gli strumenti a disposizione dell’azione sindacale.

La Segreteria Nazionale SLC-CGIL