31 luglio 2012

Vertenza SIGE spa – TELECOLOR Spa

COMUNICATO SINDACALE


Le OO.SS. confederali CGIL Catania CISL Catania e categoriali SLC CGIL e FISTEL CISL provinciali insieme alle RSA/RSU, hanno seguito la procedura per la cessione di ramo d’azienda (ex art.47 L.428/90), avviata alla fine del mese di giugno dalle aziende SIGE spa e Telecolor spa, richiesta per far fronte alla crisi nel settore televisivo acuita dal passaggio al digitale terreste.

Le OO.SS. e RSA/RSU, nel corso dei diversi incontri, attraverso il dialogo e la costante disponibilità propositiva, hanno incessantemente avanzato proposte, e sottolineato la necessità di arrivare a un accordo che riducesse al minimo le difficoltà per i lavoratori e le loro famiglie, e per le aziende interessate.

Infatti, considerate le difficoltà del settore e della crisi di mercato hanno dal primo momento offerto la loro disponibilità ad avviare un vero negoziato per mantenere inalterati i livelli occupazionali e si sono dichiarate disponibili a procedere al confronto sulla cessione di ramo d’azienda.


A tale scopo è stato richiesto un piano delle attività industriali, di quale strategia l’azienda si volesse dotare per la fuoriuscita dalla crisi, immediatamente dopo la cessione di ramo di azienda, e l’avvio del contratto di solidarietà con i lavoratori. Così come è stato chiesto di effettuare un’attenta verifica di tutte le economie interne attuabili.


Altresì è stato chiesto, dal sindacato, all’interno delle relazioni sindacali di prevedere un calendario di incontri con lo scopo di poter giungere attraverso una maggiore partecipazione e condivisione del progetto e degli obiettivi comuni ad una maggiore progettualità mirata pure alla produzione di nuovi servizi, attraverso una maggiore valorizzazione delle professionalità, così da favorire l’offerta e anche la ricerca di nuovi spazi di mercato.


A queste precise richieste, non sono seguite rassicurazioni precise né elementi concreti e valutabili; nonostante un’apertura nell’accogliere i suggerimenti e le proposte, concretamente le aziende hanno proceduto ad una non esaustiva esposizione dei tagli.


Dopo l' indisponibilità espressamente dichiarata alla riduzione oraria del 50% da parte dei lavoratori in assemblea sindacale, nel corso dell’ultimo incontro, le aziende hanno confermato la propria richiesta, non negoziabile, di riduzione dell’orario di lavoro al 50% attraverso i contratti di solidarietà.


Le OO.SS. e RSA/RSU, sono, pertanto, rammaricate per la indisponibilità ad avviare un concreto e costruttivo negoziato. Quindi chiedono ancora una volta, alle aziende di valutare e rivedere la decisione di procedere sulla strada del taglio lineare delle professionalità.

In considerazione di quanto sopra esposto si chiede con forza alle aziende SIGE spa e Telecolor spa, di puntare su una nuova strategia di rilancio finalizzata alla ripresa.


Catania, 27.07.2012


Segreterie provinciali


CGIL Catania - CISL Catania

SLC CGIL Catania FISTEL CISL Catania


Dichiarazione redditi online: Cassazione, fa fede l’invio

Il processo di informatizzazione della PA passa attraverso la dematerializzazione e la trasmissione telematica dei documenti, come le dichiarazioni dei redditi. In merito ci sono però dei dubbi da risolvere: a chi spetta l’onere della prova di difformità e quale è la data di riferimento per verificare il rispetto delle scadenze?

A rispondere a questi quesiti c’è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13440 e l’ordinanza n. 13432 rispettivamente.


Prova di difformità

Secondo la Corte di Cassazione, qualora la dichiarazione dei redditi venga presentata usufruendo del canale telematico, la prova della difformità tra il contenuto del modello trasmesso e quello cartaceo spetta al contribuente.

Il caso riguardava una cartella esattoriale emessa perché il controllo automatizzato della dichiarazione dei redditi presentata in via telematica tramite CAF con modello UNICO evidenziava l’omesso versamento di imposte quali IRPEF, contributo al s.s.n. e IVA.

Presso il CAF non era stato rinvenuto il modello cartaceo, che quindi non era stato prodotto in giudizio. Modello cartaceo nel quale il contribuente dichiarava di non aver dichiarato gli importi presenti nella cartella di pagamento.

La sentenza ha decretato che l’onere di provare la conformità del contenuto del modulo cartaceo non è l’Amministrazione ma è il contribuente a dover dare prova di difformità, essendo peraltro chiamato a conservare copia del documento anche oltre il termine stabilito per la società o l’ente trasmittente.


Data di invio

Per quanto riguarda il riferimento temporale, la Cassazione chiarisce che in caso di trasmissione telematica a fare fede è proprio la data dell’invio e non quella della ricezione da parte dell’Amministrazione destinataria.

Dunque l’adempimento si ritiene effettuato entro i termini di legge se l’invio avviene entro tale scadenza, indipendentemente dal momento in cui il software dell’Amministrazione lo riceve.


Spending review, il decreto ottiene la fiducia al Senato. Ecco tutte le misure

Il decreto legge sulla spending review è passato al Senato con il voto di fiducia. A favore delle misure sulla revisione della spesa pubblica hanno votato 217 senatori, contrari 40, mentre quattro si sono astenuti.

Il testo adesso passa alla Camera.

Sul voto di fiducia al decreto ci sono malumori nel Pdl. Hanno annunciato di non voler votare Dorina Bianchi, Giacinto Boldrini, Francesco Bevilacqua, Carlo Giovanardi. Sono intervenuti per dire che si asterranno Domenico Gramazio, Filippo Saltamartini, Marcello Pera.

Il decreto prevede tagli alla spesa pubblica per trovare le risorse necessarie ad evitare l’aumento dell’Iva a ottobre, ad ampliare le tutele ad altri 55000 esodati, e ad aiutare i Comuni colpiti dal terremoto in Emilia.

Ma ecco tutte le misure nel dettaglio.

Agenzie fiscali. In arrivo 13,8 milioni di euro per rafforzare gli organici delle agenzie fiscali dopo la riduzione dei dirigenti.

La proprietà dell’Arsenale passa al Comune. La proprietà dell’Arsenale di Venezia passa al Comune, che ne assicura “l’inalienabilità, l’indivisibilità e la valorizzazione attraverso l’affidamento della gestione e dello sviluppo alla Arsenale Spa”.

Tagli del 20% alla spesa delle autonomie locali. Salta l’obbligo per le autonomie locali di tagliare o accorpare enti e agenzie, ma resta l’obiettivo di ridurne la spesa almeno del 20%. Escluse dai tagli le istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali.

Niente tagli per Carabinieri e Guardia di Finanza. Carabinieri, Guardia di finanza, Capitanerie di porto e Polizia penitenziaria non subiranno i tagli sul numero degli ufficiali e sulle promozioni

Centri di cinematografia. Si salvano dai tagli della spending review, mantenendo la “loro fisionomia autonoma”, il Centro sperimentale di cinematografia, la Cineteca nazionale e l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi.

Tagli all’Isvap, non alla Covip. Si salva dai tagli la Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione) mentre resta l’eliminazione dell’Isvap (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private), le cui funzioni passano al nuovo Ivarp (cioè un unico istituto di vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale), gestito dalla Banca d’Italia. Per Bankitalia saranno valide le misure di austerity su auto blu, buoni pasto, ferie e permessi, canoni di locazione e consulenze degli ex dipendenti.

Farmaci, nella ricetta si potrà indicare anche la marca. I medici avranno l’obbligo di indicare nella ricetta il principio attivo, ma anche la “facoltà” di indicare medicinali ‘griffati’. Questa indicazione facoltativa diventa vincolante per il farmacista se viene inserita, “corredata di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità”.

Per le farmacie aumentano gli sconti dovuti al Ssn. Aumenta lo sconto sui medicinali dovuto dalle farmacie al Servizio sanitario nazionale, ma viene ridotto al 2,25% dal 3,65%. Confermato anche l’incremento della quota che le aziende farmaceutiche devono pagare alle Regioni, ma diminuisce dal 6,5% al 4,1%. Dal 2013 scatterà un nuovo sistema di remunerazione della filiera.

Fondi a Comuni e Province. Arrivano 800 milioni per i Comuni: 300 milioni presi da un fondo già destinato alle amministrazioni locali e 500 milioni da un fondo dell’Agenzia delle entrate che serve anche per i rimborsi fiscali alle imprese. Dallo stesso fondo dell’agenzia fiscale saranno attinti 100 milioni per ridurre il debito delle Province.

Novità sulle pensioni degli insegnanti. Le nuove regole pensionistiche della riforma Fornero non saranno valide per gli insegnanti che entro il 31 agosto matureranno i requisiti per andare in pensione dal primo settembre 2013.

Nuovo taglio ai fondi per le intercettazioni. Nuovo taglio di 5 milioni di euro per le risorse dedicate alle intercettazioni telefoniche. Ne beneficiano però gli uffici giudiziari sul territorio, che così dovranno fare tagli per 30 milioni e non più per 35 milioni.

Irpef in aumento per le Regioni con la sanità in rosso. Le Regioni in deficit nella sanità (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise, Lazio e Piemonte) rischiano di dover pagare nuove tasse. Possono anticipare al 2013, invece del 2014, la maggiorazione dell’addizionale regionale sull’Irpef, che potrà salire fino all’1,1 per cento.

30 luglio 2012

Obblighi e sanzioni per imprese che ricorrono a somministrazione

Nota congiunta CGIL-NIdiL:

L’art. 24 co. 4 d.lgs. n. 276/03 impone alle imprese utilizzatrici (e non le agenzie di somministrazione) l'obbligo di comunicare alle Rsu o alle Rsa e, in mancanza alle organizzazioni territoriali di categoria, le seguenti informazioni:

a) il numero e i motivi del ricorso alla somministrazione di lavoro prima della stipula del contratto di somministrazione. L’utilizzatore, qualora vi siano motivate ragioni di necessità e di urgenza per stipulare il contratto fornisce le comunicazioni entro cinque giorni successivi alla stipula dello stesso.

b) ogni dodici mesi il numero e i motivi dei contratti conclusi, la loro durata, la qualifica dei lavoratori interessati.

Il d.lgs. n. 24/2012, che ha recepito la direttiva europea sul lavoro tramite agenzia interinale, ha previsto (art. 3 co. 1 lett.a che ha previsto nel c. 3bis all’art. 18 del dlgs.n. 276 sulle sanzioni), la sanzione pecuniaria di importo variabile da euro 250 a 1250 in caso di mancata comunicazione da parte dell’azienda utilizzatrice alle rappresentanze sindacali.

Il ministero del Lavoro ha fornito con la nota del 3 luglio (che vi alleghiamo) un'interpretazione in ordine all'adempimento dell'obbligo di cui alla lett.b. Nello specifico, si precisa che:

- per l'anno in corso l'obbligo riguarderà solo i contratti conclusi tra il 6 aprile (entrata in vigore d.lgs n. 24) e il 31 dicembre 2012;

- per gli anni successivi occorrerà tener presente l'intero anno solare, cioè il periodo intercorrente tra il 1 gennaio e il 31 dicembre.

Il termine per l’adempimento dell’obbligo, a partire dal 2013, sarà il 31 gennaio di ogni anno.

La previsione di sanzioni ad hoc in caso di mancata informazione, rappresenta uno strumento importante affinché le aziende utilizzatrici non eludano, come spesso oggi avviene, tale obbligo. E' necessario, ovviamente, che RSU, RSA, strutture di categoria girino tali informazioni a NIdiL territoriale per uno stretto coordinamento dell'azione sindacale che favorisca la rappresentanza e la tutela di questi lavoratori.


Leggi nota interpretativa...

Wind:continua il confronto sul futuro del Network

Il 27 luglio si è svolto a Roma, presso il ministero dello Sviluppo Economico, l’incontro di verifica fra la Wind telecomunicazioni e le Segreterie Nazionali ed il coordinamento Nazionale delle RSU di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL.

L’Azienda ha confermato che il gruppo di lavoro incaricato di verificare percorsi di efficientamento e risparmio per l’intero perimetro aziendale è ancora in corso. Nel ribadire la volontà a reperire strade alternative al progetto di esternalizzazione, e ribadendo come l’obiettivo principale non sia il solo risparmio ma un progetto che al risparmio sappia affiancare un nuovo modello organizzativo, a partire dal mondo network, l’azienda ha dichiarato come ancora non sia nelle condizioni di presentare un piano di interventi omogeneo che possa comprendere l’intero perimetro Wind.


Le OO.SS. hanno, dal canto loro, sottolineato positivamente l’accelerazione impressa nelle ultime settimane dal management aziendale al lavoro di verifica e sostenibilità di una strada alternativa alla esternalizzazione.

Nella consapevolezza che questo processo non possa durare molto oltre ed avendo bisogno di un quadro il più possibile completo dei reali risparmi ed efficientamenti che si ricaverebbero dalla esternalizzazione dell’area network, le Segreterie Nazionali hanno sollecitato l’azienda ad effettuare in tempi brevi una nuova verifica con i possibili soggetti interessati all’acquisto del ramo d’azienda, verifica finalizzata ad acquisire un quadro reale, aggiornato e credibile dei costi e dei risparmi ottenibili dall’ipotetica cessione, al fine di poter impostare il confronto sulle azioni alternative su una base precisa e, soprattutto, credibile.

Le parti hanno convenuto di aggiornare l’incontro in sede ministeriale entro la metà del mese di settembre allorquando verranno presentati i risultati di tutte le analisi svolte sino ad oggi.

Le Segreterie Nazionali

di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL

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Lazio: Comunicato controlli sulle attività dei tecnici

Il problema dei controlli del lavoro dei tecnici sta diventando sempre più grave, anche alla luce della pericolosa eventualità di contestazioni disciplinari. Vogliamo chiarire una volta per tutte i termini della questione. I controlli vengono effettuati selezionando a campione nella lista dei lavori effettuati e risalendo, attraverso il WFM, al tecnico che ha eseguito il lavoro. La prima osservazione da fare quindi è che tale operazione, da chiunque effettuata, è illegale in quanto rappresenta un “controllo a distanza” espressamente vietato per legge dallo Statuto dei Lavoratori del 1970.


Data la necessità aziendale di avere uno strumento di gestione delle attività di rete efficace e rapido per smistare le attività di manutenzione e delivery, nel 2004 è stato siglato un accordo tra Azienda e Sindacato sull’utilizzo del WFM. Tale accordo REGOLAMENTAVA la procedura in maniera precisa e rispettosa della legge 300 (che rimane comunque sempre in vigore).


Nell’accordo sono scritte chiaramente alcune norme a garanzia dei lavoratori:


“L’Azienda precisa che la visibilità sulle Work request e sulle Work list giornaliere di ogni tecnico risponde esclusivamente a necessità organizzative interne di celerità ed efficacia nella gestione del processo lavorativo ed alle esigenze di monitoraggio e gestione delle assegnazioni dei lavori e di eventuali riassegnazioni sulla base delle scadenze, delle priorità, degli appuntamenti con ì clienti, ecc …. ”.


“Il sistema non fornisce report strutturati sulle attività del singolo tecnico”.


“il livello minimo al quale il sistema fornisce report delle attività è quello del centro di lavoro o di un gruppo definito di lavoratori”


“Il report "Prestazioni tecnici" fornisce la visibilità sulle attività di una sola giornata e non è cumulabile dal sistema su più giorni lavorativi precedenti. La visibilità retroattiva sulla singola giornata va esclusivamente finalizzata ai dati necessari per la gestione della retribuzione”.


“Le informazioni raccolte ed i dati estratti non possono comunque essere utilizzati, da soli e senza altri elementi dì riscontro diretti, per la contestazione disciplinare al singolo lavoratore”.


Ciò detto risulta evidente come l’utilizzo del WFM, così come oggi è messo in pratica, sia improprio e dettato da finalità di “controllo” espressamente vietate per legge.


Intimiamo pertanto all’Azienda di far cessare tale comportamento persecutorio e ad adoperarsi per istruire i responsabili di linea sul corretto impiego di tale procedura. In mancanza di azioni in tal senso procederemo alle opportune denunce legali.


Segreterie e RSU di: Slc-CGIL Fistel-CISL Uilcom-UIL


Ibm, Potetti (Fiom): "280 licenziamenti mascherati da trasferimenti"

La Fiom Cgil scende in campo contro la decisione di Ibm di trasferire 280 adetti a Segrate. “Dopo il primo incontro con l’Ibm, svoltosi presso l’Assolombarda, sul tema dei 280 trasferimenti di altrettanti lavoratori dalle sedi periferiche dell’azienda a quella di Segrate (Milano) - dice Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il settore della Information and communication technology - manteniamo un giudizio fortemente critico nei confronti della società. Infatti, le dichiarazioni aziendali confermano il nostro timore che dietro i trasferimenti si nascondano ingiustificate forzature, per non parlare di veri e propri licenziamenti, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della stessa Ibm”.


“Riteniamo che la posizione espressa dall’azienda sia sostanzialmente incurante delle enormi difficoltà che procura ai lavoratori che dovrebbero trasferirsi anche a centinaia di chilometri dal luogo in cui si svolge attualmente la loro vita - spiega il sindacalista - La pretestuosità di questa decisione è resa, poi, ancor più evidente dal fatto che l’azienda stessa dichiara di non saper bene a quali compiti questi lavoratori saranno assegnati nella sede di Segrate”.


“Va sottolineato che la grande maggioranza dei candidati al trasferimento ha più di cinquant’anni e che alcuni di questi lavoratori sono portatori di handicap. A ciò si aggiunga che nell’ambito di Ibm Italia ci sono già circa 600 dipendenti che fanno il telelavoro, con le stesse qualifiche e attività di quelli che dovrebbero essere trasferiti, e che anche questi lavoratori - nello svolgimento delle loro attività - interagiscono quotidianamente con colleghi di tutto il mondo. Non si capisce quindi per quale motivo i 280 debbano per forza trasferirsi a Segrate”.


“Abbiamo proposto soluzioni alternative ai trasferimenti, ma l’Ibm è rimasta ferma su questi ‘licenziamenti mascherati’. Per parte nostra ribadiamo quindi che il piano aziendale ci appare totalmente ingiustificato e che intendiamo organizzare iniziative sindacali e legali volte a contrastarlo. Le soluzioni si trovano basta volerlo”.

Dipendenti Rai, uno su 10 fa causa per il posto di lavoro

Se fosse uno sport olimpico sarebbe un oro sicuro. Con 1300 “campioni”, i dipendenti Rai che hanno in corso con l’azienda una causa sul lavoro. Un piccolo e poco invidiabile record visto che a presentarsi dal giudice per motivi professionali, nella tv pubblica, è un dipendente su 10. Le cifre, sul Corriere della Sera, le dà con precisione Sergio Rizzo:

“Nel solo 2010 ne sono arrivate 285 nuove di zecca, 73 in più rispetto al 2009. La conclusione è che alla fine di quell’anno la Rai ne aveva aperte ben 1.309, a fronte di 13.313 dipendenti in tutto il gruppo”.

Per la dirigenza appena insediata, quella di Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi, una grana non trascurabile. Le cifre sono state presentate alla Rai dalla Corte dei Conti in una relazione voluminosa, di ben 157 pagine. L’azienda, dal canto suo, si è limitata a dire che trattasi di dati relativi al 2010, tempi passati con altro direttore generale, ovvero Mauro Masi.

Sta di fatto, però, che i costi del lavoro, per la Rai, sono in costante aumento. Ancora una volta le cifre le presenta in modo chiaro Rizzo:

Il costo del lavoro “ha superato di slancio il miliardo di euro: 1.027 milioni, contro 1.014 un anno prima. Il fatto è che pure il piano degli esodi incentivati (ne erano previsti almeno 400), che costano mediamente 108 mila euro a persona, si scontra con la realtà degli accordi sindacali per la stabilizzazione dei precari e delle cause di lavoro che spesso costringono l’azienda ad assumere. Il risultato è che nel 2011 il numero dei dipendenti di tutto il gruppo si è ridotto appena di un centinaio di unità. Mentre l’anno prima, dice la Corte dei conti, gli stipendi pagati dalla sola Rai spa erano saliti a 11.857, contro 11.698 nel 2008: ben 10.110 erano quelli per il personale a tempo indeterminato, 270 in più nei confronti di due anni prima. Ancora. Soltanto i giornalisti in pianta stabile erano 1.675, ma considerando anche i 344 precari si arrivava allo spettacolare numero di 2.019, ridotto un anno dopo a 1.972. Per un costo medio, relativo esclusivamente ai garantiti, pari a 151 mila euro l’anno”.

I conti, insomma, dalle parti di viale Mazzini continuano a non tornare. Perché ogni volta che si prova a imboccare la strada dei tagli, subito le nuove assunzioni bilanciano le uscite, gli esodi e i tentativi di austerity. Pur con un fatturato inferiore, infatti, la Rai ha molti più dipendenti a tempo indeterminato di Mediaset. In tre anni, a Viale Mazzini, hanno ottenuto l’assunzione in 1.121 persone, quasi tutti precari stabilizzati. In totale è l’11% dei lavoratori con l’indeterminato. E se poi le cose non dovessero andare si può sempre fare causa.


COMUNICATO STAMPA

RAI: FERRARO (SLC CGIL), EVIDENTI COSTI ESTERNI ESPONENZIALI. VALUTEREMO CONSIDERAZIONI CORTE DEI CONTI

“Difficile per chi, come l’Slc Cgil, che da molto tempo pone la questione dei conti aziendali Rai impegnandosi anche commissionando un duplice studio approfondito dei bilanci dell’azienda, rispondere alle affermazioni della Corte dei Conti riportate dalle agenzie di stampa. Nei prossimi giorni valuteremo quanto la Corte ha scritto sulla Rai e proveremo a fare le nostre considerazioni” dichiara Riccardo Ferraro, segretario nazionale Slc Cgil.

“Quello che è chiaro – prosegue il sindacalista - è che i costi esterni sono esponenziali e la gestione può certamente essere migliorata. Più complesso invece il ragionamento sul costo del lavoro, voce sotto la quale rientrano una serie di capitoli di spesa non sempre relativi al personale dipendente insieme ai contratti di giornalisti, dirigenti ed operai, impiegati e quadri.”

“Va anche considerato che il costo del lavoro è giunto al 30% dei ricavi – conclude Ferraro - valore non esorbitante per un servizio pubblico radio televisivo soprattutto alla luce del calo drammatico delle entrate pubblicitarie e di una evasione del canone a cui nessuno ha saputo o voluto porre rimedio.”

27 luglio 2012

Marco Tripi vice-presidente di Unindustria Roma e Lazio

Marco Tripi, amministratore delegato del Gruppo Almaviva, è uno dei sei vicepresidenti di Unindustria Roma e Lazio. A Tripi è stata assegnata la delega per lo sviluppo dell’Agenda Digitale e della Semplificazione da Maurizio Stirpe, il nuovo presidente che si insedierà ufficialmente il 26 settembre. Stirpe ha tagliato i membri della giunta confindustriale, passati da 14 a sei. In rappresentanza di Telecom Italia in giunta, con delega su Lavoro e Formazione, c’è Antonio Migliardi, responsabile Risorse umane di Telecom Italia.


Il presidente designato di Unindustria, Maurizio Stirpe, che succede ad Aurelio Regina, ha presentato la nuova squadra e il programma per il quadriennio 2012-2016. La giunta riunitasi ieri, informa una nota, ha approvato entrambi con il 97% dei voti a favore. Un programma denso, che parte da un primo fondamentale obiettivo: quello di mettere Unindustria al centro dell'economia del Lazio non solo come modello di best practice per il processo di semplificazione e razionalizzazione che ha attuato al suo interno, ma anche come punto di riferimento autorevole che sappia disegnare una nuova politica industriale per rilanciare lo sviluppo e la competitivita' dell'economia regionale attraverso il superamento degli squilibri economici e territoriali.


L'Associazione, la seconda territoriale di Confindustria per numero di soci che oggi rappresenta ben 3400 aziende, di cui 81% piccole e medie imprese e il 19% grandi imprese, per un totale di 240mila dipendenti, punta, nel medio termine, a promuovere l'integrazione tra manifattura e servizi di tutti i territori, avviare i contratti di rete e politiche distrettuali e realizzare le infrastrutture prioritarie.


Maurizio Stirpe, che si insedierà ufficialmente in occasione dell'Assemblea Generale del 26 settembre, sarà affiancato dai vice presidenti di diritto Angelo Camilli (presidente della Piccola Industria) con delega per Credito e Finanza e da Alessio Rossi (presidente dei Giovani Imprenditori) con delega per le Start Up.


Nella squadra anche sei vice presidenti elettivi per il prossimo biennio 2012-2014: Giuseppe Gori con delega Coesione Associativa e Cultura d'Impresa, Giampaolo Letta con delega Industria creativa, Cultura e Turismo, Antonio Migliardi con delega Lavoro e Formazione, Alessandro Scopetti con delega Internazionalizzazione, Vincenzo Soprano con delega Infrastrutture e Mobilità e Marco Tripi con delega Agenda digitale e Semplificazione.


La squadra si completa con sette delegati per i Comitati tecnici: Ricerca e Innovazione (Augusto Coriglioni), Energia (Francesco Giorganni), Scuola e Università (Emilia Gangemi), Sicurezza sul lavoro (Marco Micheli), Etica imprenditoriale e Legalità (Claudia Conversi), Monitoraggio del debito degli Enti locali (Enrico Ciai), Femminile Plurale (Eva D'Onofrio). Nel corso della Giunta Stirpe ha infine indicato Attilio Tranquilli vice presidente vicario per l'articolazione territoriale di Roma e confermato Gian Rodolfo Bertoli Tesoriere di Unindustria per il prossimo quadriennio.


Pasticcio frequenze, alle Tv i canali delle Tlc

Frequenze, una partita caldissima aspetta la nuova Agcom appena insediata. Perché l'etere italiano rischia di rimanere impantanato e totalmente disallineato alle strategie degli altri Paesi europei. Come prima, anzi oggi un po' più di prima, a seguito delle assegnazioni ventennali alle Tv attuate dal ministero dello Sviluppo. Per questo tra i compiti più urgenti sul tavolo dell'organismo guidato da Angelo Cardani ci sarà il ridisegno dell'utilizzo di tutta la banda Uhf.


Come rivela oggi Marco Mele sul Sole 24 Ore, il recente procedimento di assegnazione alle emittenti nazionali complica ulteriormente le cose. Intanto, le frequenze riconosciute alle Tv sono cedibili perché "trasferibili su iniziativa dell'assegnatario" rispettando "quanto prevede il Codice delle comunicazioni elettroniche aggiornato secondo le recenti direttive europee": occorre l'autorizzazione del ministero che deve motivare però "l'eventuale diniego".


Inoltre alcune delle frequenze assegnate alle Tv sono quelle in realtà già assegnate alle Tlc che le hanno acquistate con l'asta Lte di settembre 2011. Si tratta per esempio del canale 69 (assegnato a Vodafone) che irradia la Padania, e il canale 24 "che faceva parte del beauty contest" e che dovrebbe, dunque, essere oggetto dell'asta il cui regolamento la nuova Agcom è chiamata a definire. Nell'autorizzazione, rivela Mele, "è scritto che si tratta di frequenze soggette a sostituzione con altri canali della banda Uhf", dato che, per esempio il canale 69, dovrà essere assegnato a partire dal primo gennaio 2013 alla telco di pertinenza. Ma dove si troveranno, si chiede il quotidiano, le frequenze sostitutive di canali destinati ad altri soggetti? "Si aspetterà la chiusura di qualche emittente locale?". Il rischio è l'annullamento della gara riservata alle Tv per le frequenze ex beauty contest.



POSTE: COMUNICATO SU CONFLITTO NAZIONALE DI LAVORO


Con riferimento al conflitto di lavoro aperto dalle scriventi oggi si è svolto il primo incontro di raffreddamento ex articolo 17 vigente CCNL, a cui erano presenti tutte e sei le sigle sindacali operanti in azienda.
L’Azienda in apertura ha affermato che le motivazioni riferite alla riorganizzazione dei servizi postali, la cui partenza in quattro regioni (Piemonte, Toscana, Marche e Basilicata) è prevista per il giorno 30 luglio p.v. , non può essere oggetto dell’articolo 17 odierno in quanto già trattato nelle procedure di raffreddamento conseguenti ai vari conflitti aperti nei territori interessati.
Con tale motivazione l’Azienda ha ribadito la data di partenza del progetto in quei territori per il giorno 30 luglio. Abbiamo rigettato tale interpretazione perché non condivisibile e non in linea, a nostro parere, con il contenuto dell’articolo contrattuale.
Per tale motivi invitiamo i nostri responsabili di quei territori a verificare con i propri uffici legali se esistono i presupposti per attivare eventuali ricorsi ex articolo 28 all’Azienda per comportamento anti‐sindacale, da parte nostra faremo altrettanto.
Intervenendo poi nel merito delle questioni abbiamo ribadito integralmente all’azienda tutte le questioni poste nel documento di apertura del conflitto a voi noto.
Nello specifico del progetto di ristrutturazione dei servizi postali abbiamo invitato ancora una volta l’Azienda a ritirare quel progetto ed a presentarne uno nuovo contenente elementi di sviluppo oltre che di efficientamento da portare al confronto con le OO.SS.
Tale posizione è stata condivisa da tutte le sigle sindacali presenti, mentre le nostre rivendicazioni su mercato privati hanno trovato, da parte delle altre OO.SS. posizioni diverse. Abbiamo comunque, in conclusione della riunione, ribadito all’Azienda la volontà di utilizzare tutto il periodo di raffreddamento previsto per cercare di dare soluzioni positive al confronto, pertanto abbiamo invitato l’Azienda a riconvocarci per la prosecuzione dello stesso.
Qualora l’Azienda, come annunciato, partirà con la ristrutturazione il giorno 30 vi invitiamo a presenziare i centri coinvolti annotando e comunicandoci tutte le criticità ed i disservizi che si registreranno.
Vi terremo informati sul prosieguo del confronto e sui relativi esiti.
Distinti saluti
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC CGIL SLP CISL FAILP CISAL
Roma, 27 Luglio 2012

Poste: Dichiarazione Emilio Miceli (Slc Cgil) su invito Fornero a Sarmi


Dichiarazione Emilio Miceli Segretario generale Slc Cgil
Prendiamo atto con soddisfazione dell'invito del ministro Fornero a poste italiane a riparare ai guasti prodotti da un accordo separato che ha escluso le lavoratrici in maternita' da una parte del premio di risultato, anche grazie all'intervento della Dott.ssa Servidori Consigliera di parita'.
Siamo pronti a tornare al tavolo nel caso l'azienda decidesse di convocarci e ribadiamo comunque che e' una ingiustizia verso il lavoro delle persone che Poste non abbia al momento ancora intenzione di restituire ai lavoratori che si infortunano, ed ai donatori di sangue il bonus di 140 euro.
Una grande azienda errori come questi non puo' permetterseli. Noi continueremo finche' non sia resa giustizia a quelle lavoratrici e a quei lavoratori.
Poste/ Sarmi a Fornero: Risolveremo problema bonus e maternità
Ministro: maternità è un valore assoluto
Roma, 26 lug. (TMNews) - La mancata attribuzione del bonus di 140 euro in relazione al periodo di maternità obbligatoria per le lavoratrici di Poste Italiane, problematica sollevata da alcune organizzazioni sindacali, è stata oggi oggetto di un colloquio telefonico tra il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità Elsa Fornero e l'amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi.
Elsa Fornero - informa una nota del ministero - ha sottolineato come la maternità sia un valore assoluto e come il periodo di astensione obbligatoria non debba in ogni caso costituire ragione ostativa al riconoscimento di qualsivoglia voce retributiva connessa con la presenza in servizio. Sarmi ha convenuto sul punto con il ministro Fornero e "si è impegnato a cercare una pronta soluzione al problema".

Telecom Palermo: Comunicato in merito parcheggi DR7


COMUNICATO
Ancora una volta la Telecom Italia ha perso un’occasione per accendere un dialogo con le RSU assumendosi da sola la responsabilità di un’iniziativa che, oltre ad essere impopolare, crea gravi disagi all’organizzazione del lavoro.
Stiamo parlando dei parcheggi all’interno dello stabile della DR7. Attraverso una comunicazione aziendale ai lavoratori, successivamente “congelata” in quanto non approvata da HR, siamo venuti a conoscenza di un progetto “Robin Hood al contrario” che toglierebbe i parcheggi ai turnisti serali per darli ad altri “fortunati prescelti” con incarichi a vario titolo.
La cura dell’azienda per gli automezzi aziendali può essere condivisibile e giustificabile, ma non lo sono le altre scelte che vanno a discapito della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici in turno serale in una realtà di estrema periferia urbana come quella di via La Malfa, in particolar modo nel periodo invernale, diventerebbero nuovamente un ghiotto bersaglio per i male intenzionati.
Le RSU siciliane condannano tale comportamento improntato solo all’esercizio di un autoritarismo fine a se stesso, che esaspera gli animi tra i lavoratori e non aiuta i rapporti relazionali in azienda.
Le RSU chiedono pertanto che l’azienda riveda il progetto di riorganizzazione dei parcheggi al momento “congelato”, e metta in pratica concretamente tanto sbandierate politiche di “Mobility Management”: atte a creare valore nel gruppo Telecom, contribuendo a migliorare l’ambiente e la qualità della vita dei propri dipendenti”, attraverso il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali.

Le RSU SICILIA
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

Telecom: Comunicato Incontro con SPPA del 13 luglio 2012


Rappresentanti dei Lavoratori sulla Sicurezza
Palermo, 17 luglio 2012

Il giorno 13 luglio 2012 si è svolto a Palermo il primo incontro dei neo eletti RLS con i rappresentanti aziendali del Servizio Prevenzione Protezione e Ambiente.
All’ordine del giorno la nuova metodologia sulla Valutazione del Rischio Stress lavoro correlato in Telecom Italia.
Il Responsabile area sud SPPA ha illustrato il lavoro svolto fin qui, ed ha focalizzato le novità che ci vedranno impegnati come RLS e Azienda nei prossimi mesi sulla Valutazione dello stress da lavoro correlato in quei settori dove, nella precedente consultazione, si erano registrati parametri al limite o fuori standard.
Successivamente sarà quindi analizzato se le misure adottate per l’esposizione al rischio da stress da lavoro correlato saranno state idonee a far rientrare nei parametri di normalità i settori interessati.
Ricordiamo che i settori dove, secondo l’analisi precedente, si doveva intervenire per ridurre o migliorare gli effetti dello stress da lavoro correlato sono: Aou (tecnico) Tecnology e Operation, Costumer Care T&O (ASA), Costumer Care DMO Business e Consumer divisi a loro volta fra 187 e 119.
Dopo avere esaurito l’argomento, l’incontro è stato occasione per gli RLS di evidenziare alcune problematiche che in questi giorni stanno interessando il territorio Siciliano.
In particolare partendo dall’infortunio accaduto ad un tecnico di rete presso il permutatore di Palermo/Borgo Nuovo e a seguito sopralluogo effettuato dalle RLS al permutatore di Palermo/Calatafimi 1 e 2, si è denunciato lo stato di forte degrado e di alto rischio infortuni in cui versano i locali permutatori.
Tutto ciò evidenziato dalle continue segnalazioni, da parte dei lavoratori, relative a problematiche simili su altri impianti, che ci porteranno nei prossimi giorni ad effettuare ulteriori sopralluoghi.

Riguardo dunque la problematica delle scale dei permutatori, vorremmo ricordare che l’impiego delle scale doppie portatili al posto delle scorrevoli impone delle diverse misure di sicurezza:
IMPIEGO DELLA DOPPIA PORTATILE
In mancanza del guardacorpo è vietato:
salire sulla piattaforma e sul gradino immediatamente sottostante;
oltrepassare il quart’ultimo gradino per scale con 8 e più gradini.
Il suddetto divieto non riguarda gli scalei a 4 gradini in considerazione della loro ridotta altezza.
E vietato utilizzare la piattaforma, quando esiste, per l’appoggio di utensili o materiali, onde evitare il pericolo di caduta degli stessi sia durante l'esecuzione del lavoro sia all’ atto dello spostamento o della chiusura dalla scala.
Durante la salita e la discesa, per assicurare la stabilità alla persona, è necessario procedere con il viso rivolto, verso la scala.
Posizionarsi sulla scala a un’altezza tale che consenta al lavoratore di disporre sempre di un appoggio e di una presa sicura.
Per tali ragioni queste scale non sono idonee per raggiungere i blocchetti in alto.

La discussione si è poi concentrata sulla fornitura dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Gli RLS, hanno evidenziato che l’uso dei DPI è obbligatorio come previsto dal d.lgs. 81/08, ed è altrettanto obbligatorio da parte del datore di lavoro fornirli nella tipologia e nella quantità necessaria.
Non si può certo pensare che due magliette o un solo paio di pantaloni possano essere considerate una fornitura sufficiente a coprire i cinque giorni lavorativi.
Com’è impensabile che l’unica tipologia di scarpe, fornite ai tecnici, e oggetto di strumentali attenzioni di qualche responsabile in questi giorni, possa essere considerata alternativa a tutelare dal rischio d’infortunio essendo di tipo invernale per esterno. Lavorare con la calzatura invernale nel periodo estivo, arreca sicuramente danni alla salute (vesciche, abrasioni, elevata temperatura etc.) e diventa probabile causa d’infortunio sul lavoro.
In considerazioni degli interventi dei RLS sul suddetto argomento, il responsabile SPPA si è fatto carico di tali problematiche, inserendole nel verbale d’incontro e impegnandosi ad approfondire il tema con le competenti funzioni di DG.

Nel frattempo invitiamo tutti i lavoratori ad attenersi scrupolosamente sempre e comunque alle NORME di SICUREZZA, segnalando le anomalie al proprio preposto, di norma coincidente con il diretto coordinatore, attraverso una e-mail per il personale impiegato ed attraverso il modello U0487 per il personale tecnico, in attesa dell’implementazione nel Nuovo FAS della funzione Segnalazione Anomalie.
Inoltre è SEMPRE opportuno informare tempestivamente il proprio RLS di Riferimento.

RLS TELECOM ITALIA SICILIA
La Sicurezza e la Salute sul Lavoro prima di Tutto e prima di Ogni Cosa.

Wind: Palermo, incontro del 19 luglio 2012


Il 19 Luglio si è tenuto un incontro tra le segreterie provinciali e le RSU di SLC-CGIL, Fistel-CISL, UILCOM-UIL e l’azienda Wind rappresentata dal responsabile delle RI Claudio Tanilli, da Felice Lo Prinzi, Luca Nonni e dai responsabili della linea XXXXx Stefano Fioravanzo, Michele Costanzo e Pierpaolo Barberini.
L’azienda ha illustrato i piani di sviluppo futuri, sul mobile grazie alla nuova campagna pubblicitaria ed all’offerta commerciale molto aggressiva si sta registrando una crescita esponenziale di clientela, sul fisso si prefigge di diventare il primo gestore nell’ambito consumer e sul modo adsl si cercherà di aggredire ancor di più il mercato. Per fare la differenza con i competitors bisogna puntare sulla customer satisfation, pertanto diventa ancor più importate il lavoro dei customer care per la cura dei propri clienti (customare base).
A seguito delle pressanti richieste provenienti dalla delegazione sindacale, sul futuro del sito di Palermo è stato ribadito che si investirà in formazione ed è stato fugato ogni dubbio circa la chiusura del call center Palermitano che verrà specializzato nelle attività di retention caring del cliente.
La delegazione sindacale accoglie con favore le politiche di crescita illustrate dal management e rilancia chiedendo di investire anche sui propri collaboratori attualizzando gli accordi pregressi sui passaggi di livello e sui passaggi orari, prediligendo i passaggi ad 8 ore per dare in un momento di profonda crisi una maggiore sicurezza economica ai lavoratori.
Il dott. Tanili si è reso disponibile ad affrontare le tematiche dei passaggi orari e gli incrementi di livello aggiornando la discussione al 18 Settembre.

Le RSU e le Segreterie Provinciali
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

26 luglio 2012

Fastweb-Visiant comunicato su trasferimento ramo azienda


La dirigenza di Fastweb ha comunicato alle Segreterie nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL Telecomunicazioni che in data 25 luglio il Board degli azionisti ha dato parere positivo alla realizzazione della cessione dei rami “Customer Care e Customer base Management” alla Visiant Next.
Il particolare i responsabili aziendali hanno dichiarato che gli ultimi cambiamenti che hanno riguardato gli assetti proprietari di Visiant Contact, l’ingresso nel pacchetto di maggioranza della Overseas Industries e di parte del management di Visiant stessa con la conseguente ricapitalizzazione di 5 milioni di euro, hanno definitivamente consentito di sciogliere positivamente le riserve che sino ad oggi non avevano consentito a Fastweb di sbloccare l’operazione.
Da oggi inizia la fase operativa che porterà alla cessione dei rami a partire dal primo novembre 2012. Nelle prossime settimane inizieranno tutte le azioni per concretizzare il passaggio dei lavoratori verso Visiant Next.
Le Segreterie Nazionali nel prendere atto di quanto dichiarato da Fastweb, ribadiscono la propria soddisfazione per la bontà dell’accordo sottoscritto lo scorso 12 maggio ed in particolare per il sistema di garanzie pattuite che hanno portato tutte le parti in causa a lavorare con serietà per produrre e richiedere garanzie reali ed esigibili sia sul piano finanziario che su quello industriale. Nelle prossime settimane le OO.SS. lavoreranno per fare in modo che il passaggio effettivo dei lavoratori avvenga nella massima trasparenza e linearità.
A riguardo Le scriventi segreterie Nazionali richiedono a Fastweb un incontro ufficiale, alla presenza del Coordinamento Unitario delle RSU, da svolgersi quanto prima.
26 luglio 2012
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL UGL-Telecomunicazioni

Slc e la battaglia contro le delocalizzazioni... Il sogno adesso e' realtà


Ricostruiamo:
Alcuni sognatori di Cgil , io, Davide Foti ed Andrea Lumino , insieme ai nostri gruppi dirigenti locali, sfidando il realismo di tanti e contro tanti altri , avviano la battaglia contro le delocalizzazioni . Iniziamo invitando gli utenti a diffidare, sull utilizzo dei dati personali le aziende che delocalizzano ed investiamo del problema le prefetture che a loro volta ricevono pareri dal Min degli Interni che vanno nella direzione da noi tracciata. Quindi chiediamo l intervento della politica. Il dep PD Giuseppe Berretta fa sua la causa e presenta una interp. al parl naz e il deputato PD Concetta Raia un odg all Ars . Quindi il deputato naz PD Vico sollecitato dal collega di Taranto Andrea Lumino, presenta un interpellanza simile a quella di Berretta e pure un emendamento di legge, sostenuto da Slc Cgil Nazionale e quindi l importante apporto delle altre sigle sindacali che diventa legge. da oggi delocalizzare e' molto ma molto piu' difficile e molto meno vantaggioso. E' dal 2008 che un piccolo gruppo di sognatori lo sogna lavorando e ci lavora sognando, il sogno adesso e' realtà . Grazie Compagni

Giovanni Pistorio

NORMA A TAORMINA... ARTE O EVENTO MEDIATICO...???

Spett.le dott. Piraneo,

mi permetto ancora una volta di inviarle alcune riflessioni del maestro Antonio Torrisi, coord dip cultura Cgil Catania ed in risposta alle dichiarazioni del sig. Monetti.

La ringrazio anticipatamente per l'eventuale spazio che potrà riservare.

Cordiali saluti

Giovanni Pistorio

Segretario Confederale Cgil Catania


In risposta alle appassionate argomentazioni del sig. Monetti, non posso fare altro che affermare di aver mal compreso le finalità della Norma a Taormina, quindi chiedo umilmente scusa: credevo fosse amore, invece era un calesse!

Mi perdoni il Signor Monetti se prendo in prestito il titolo di un capolavoro del compianto Massimo Troisi, come del resto lui fa citando il Grillo pre-politico, ma se sulla splendida operazione di marketing messa in campo dalla cavea del Teatro antico alle sale di proiezione, passando per le celebri personalità che calcavano i corsi dell’elegante perla dello Jonio nulla c’è da dire, poiché lo spettacolo c’è indubbiamente stato, sulla resa artistica della messinscena non si possono vantare risultati di altrettanto prestigio.

Norma, come tutti gli addetti ai lavori sanno, compreso lo scrivente, umile cinquantenne musicista e docente di Conservatorio, è un’opera “più conosciuta che rappresentata”, posto che le difficoltà nascoste fra le pieghe della partitura esigono, per manifestarne tutta la plastica bellezza insiemi artistici che oltre ad essere di assoluto livello, devono essere sapientemente amalgamati.

L’orchestra dei Conservatori, pur se formata da musicisti segnalati da tutti i Conservatori italiani non può avere le caratteristiche richieste per motivi logistici, di tempo e di esperienza, poiché tutti gli operatori del settore sanno che pur se in presenza di assolute eccellenze da un punto di vista personale, l’insieme artistico si crea soltanto con gli anni.

Sul fatto poi che questo insieme non costi nulla non è esatto, poiché da un punto di vista finanziario, fin dalla sua costituzione è stata posta a carico dei Conservatori che aderivano a tale esperimento; da ciò ne discende che tanti Istituti di assoluto prestigio non abbiano potuto partecipare a causa dei costanti ed ingiustificati tagli operati nei propri bilanci sia dagli Enti locali, sia dal Ministero competente.

Detta orchestra potrà forse avere un radioso futuro, ma allo stato dei fatti ha dimostrato tutti i limiti che discendono da quanto sopra espresso e non mi risulta di essere stato l’unico a notarne le paurose defaillance (vedi “Repubblica” e “Il Tempo”), unite ad una regia non appropriata, ad una Norma non molto adatta al ruolo, incerta in “Casta Diva”, imprecisa nell’attacco di “Ah! Bello a me ritorna” (se non erro con una battuta d’anticipo e conseguente ripetizione), ad una direzione molto personale e ad una gestione delle luci che poteva dare molto di più.

Il coro, per stessa ammissione del Sig. Monetti, proveniva da province diverse e infatti si notava la scarsa dimestichezza nel canto d’insieme, laddove erano invece richiesti sincronismi perfetti e proprio per tale ragione i Teatri impiegano un tempo compreso fra i 20 giorni ed un mese per le prove.

Bisogna decidere quali strade percorrere: quella dell’evento mediatico nel quale la musica è soltanto cornice, oppure quella nella quale si promuovono i giovani di talento (operazione degnissima a patto di dichiararla come intento primario), oppure sfidare in campo aperto analoghi festival (Rossini di Pesaro, Puccini Torre del Lago, Mozart Salisburgo), nel qual caso occorrerebbero ben altri impegni artistici per ben figurare e risorse economiche allo stato improponibili.

Quale è stata la strada intrapresa con questa produzione?

Noi continuiamo a proporre la divulgazione, quando non subalterna a mere logiche di immagine o altro, e la necessità di costituire il politecnico delle arti, strumento necessario per la valorizzazione e la trasmissione dei saperi e delle tradizioni culturali.


M° Antonio Torrisi, coordinatore dipartimento cultura CGIL Catania

Lutto: La CGIL saluta Andrea Amaro

La CGIL si stringe intorno ai famigliari, ai compagni e agli amici di Andrea Amaro (1943), dirigente sindacale della CGIL dal 1962, che ci ha lasciato il 25 luglio. Amaro ha ricoperto incarichi di grande responsabilità durante la sua lunga carriera di sindacalista: dalla FIOM alla Camera del Lavoro di Bologna, di cui è stato segretario generale dal 1976.

Arrivato a Roma nel 1981 è stato segretario generale del sindacato degli alimentaristi e successivamente del sindacato di categoria del settore energia. Ha ricoperto importanti incarichi anche all'interno della Confederazione, da ultimo al Dipartimento Internazionale, anche con il ruolo istituzionale di Vicesegretario del CGIE.

La camera ardente per l'ultimo saluto ad Andrea sarà allestita domani, 27 luglio, dalle 10.00 alle 12.00, in via Leopoldo Serra 31, Roma. Per messaggi alla famiglia, l'indirizzo è il seguente: Viale Leonardo da Vinci 209, 00145 Roma


25 luglio 2012

Tim Brasil si impegna a migliorare la qualità dei servizi ai clienti

Tim Brasil ha consegnato ieri all’Anatel, il regolatore brasiliano, un documento di 800 pagine in cui si impegna a migliorare la qualità dei servizi ai clienti, dopo la sospensione delle vendite di nuove linee mobili che ha interessato anche i carrier locali Claro e Oi. La notizia è riportata sul sito Uol, precisando che all’incontro con i vertici di Anatel era presente anche il presidente della controllata brasiliana di Telecom Italia, Andrea Mangoni.


Bruno Ramos, sovrintendente ai servizi privati dell’authority, ha fatto sapere che “Tim è stata proattiva e ha consegnato un piano importante che, nella parte tecnica, si allinea alle nostre richieste”. Ramos ha però precisato che solleciterà l’operatore ad fare “aggiustamenti sulla domanda e ad accorpare domanda e attrezzature”.


Secondo gli analisti di Equita, "il divieto di commercializzare nuovi abbonamenti in Brasile potrebbe cadere presto per Tim. Il ministro delle Tlc, Paulo Bernardo, ha stimato in 15 giorni il tempo necessario per negoziare i nuovi piani di investimento con le società di tlc. Secondo alcune indiscrezioni sarebbe solo Claro ad essere autorizzata a partire fra 15 giorni, mentre per Tim e Oi il divieto potrebbe durare di più".

Comunque, sottolineano gli analisti, "sembra sia confermata l'ipotesi di un danno contenuto per mancate vendite. La minaccia viene semmai dal probabile incremento di capex che renderebbe ancora più complesso l'obiettivo di Telecom di rispettare un debito di 27,5 miliardi per il 2012".


Nei giorni scorsi la Quarta corte della sezione giudiziaria del distretto federale di Brasilia si è espresso in merito al ricorso di Tim Brasil: permane il divieto di attivare nuovi utenti in 19 Stati su 27 così come imposto dall'Anatel (l’Authority tlc brasiliana) ma sul tempo indeterminato il giudice ha mostrato delle riserve. Il giudice ha dato ragione all'Authority che ha bloccato Tim Brasil a causa della qualità dei servizi- considerata non in linea con le esigenze el mercato e in particolare dei clienti della società. Di contro però secondo il giudice il blocco non può essere a tempo indeterminato. (scarica qui la decisione su Tim Brasil del tribunale di Brasilia)


Anatel inoltre ha chiesto a Telefonica di migliorare il suo servizio di telefonia fissa e fornire un meccanismo per compensare i clienti di eventuali interruzioni del servizio. L’Agcom brasiliana mira a ridurre le interruzioni di servizi del 40% nello stato di San Paolo. E se Telefonica non dovesse soddisfare la richiesta potrebbe incappare in una multa da 20 milioni di reais. L’operatore dovrà inoltre presentare al regolatore rapporti mensili con i dettagli sulle azioni messe in campo e sui risultati conseguiti.