Per il tramite dell’audizione alla Commissione Trasporti il ministro Passera ci rassicura sul futuro dei dipendenti del recapito di Poste Italiane. Credo abbia contezza che quello annunciato è l’antipasto di più di 10.000 esuberi, a nostro avviso difficilmente riconvertibili. Quello che vorremmo sapere dal ministro è se e come Poste svolge i compiti assegnatigli di servizio universale. Tanti cittadini, o aziende, spediscono una lettera e questa arriva con ritardi enormi. Si tratta della parte più fortunata degli utenti perché ci sono quelli che spediscono una lettera che non arriverà mai.
Il servizio offerto da Poste Italiane peggiora a vista d’occhio e ciò in ragione dei continui cambiamenti del modello organizzativo e dell’insufficienza di personale. Se a questo si aggiunge il taglio negli appalti siamo certi che il servizio sarà ancora più scadente. Ci permettiamo di chiedere al ministro, in una fase di devastazione sociale quale quella attuale, di farsi tramite presso le grandi imprese e chiedere che queste diano un contributo al paese non guardando solo le condizioni di mercato ma ai rischi di aggiungere disoccupazione a disoccupazione, drammi a drammi.
Forse c’è una responsabilità morale delle grandi imprese, soprattutto quelle che vivono anche di provvidenze statali, e questa consiglierebbe più prudenza, meno tagli sui fornitori, meno disoccupati.
Ci piacerebbe sapere cosa il ministro Passera pensi di tutto ciò.