07 giugno 2012

Telecom Italia. Illustrazione Piano Industriale e relative slides 2012 - 2014


Si è svolto ieri, 6 giugno, il previsto incontro con l’Amministratore Delegato di Telecom, Dott. Marco Patuano che, alla presenza delle Segreterie Confederali e di Categoria di Cgil, Cisl e Uil, ha illustrato le linee guida del Piano Industriale 2012 – 2014.
Nel corso dell’incontro, accompagnato dall’illustrazione di slides che vi alleghiamo, sono state evidenziate le difficoltà ingenerate dalla crisi economica che investe il Paese e dalla forte competitività presente all’interno del settore che ha prodotto un
significativo abbattimento delle tariffe di costo chiamata al minuto. Fattori che hanno determinato una consistente riduzione del fatturato nel corso degli ultimi due anni. I vertici aziendali hanno tracciato i confini del perimetro delle attività “core”, che quindi
saranno svolte all’interno del Gruppo, identificandole nella rete, nelle attività di customer, nell’IT e nelle aree di staff.
E’ stata, inoltre, evidenziata la necessità di produrre una significativa riduzione del debito, i cui costi hanno inciso in maniera molto negativa sui risultati di bilancio, per portarlo al valore di 25 miliardi nell’anno 2014 dall’attuale valore di 30,4 miliardi.
Per raggiungere tale risultato Telecom si propone di sviluppare aree di business complementari a quelle oggi gestite, concentrandosi nell’ambito del cloud, pur confermando gli investimenti per qualificare la rete attraverso un modello caratterizzato dall’offerta al cliente della velocità di banda necessaria.
Per questo è previsto il cablaggio tramite fibre ottiche sino alla cabina più prossima utilizzando il rame per il collegamento degli ultimi 400 metri. Tale proposta rappresenta, a giudizio aziendale, l’unica opportunità per ridurre significativamente il
“digital divide” a costi sopportabili e che genereranno remunerazioni accettabili per il mercato. Impercorribile, a giudizio dell’A.D., seguire, in modo indiscriminato, il modello proposto da Metroweb, che prevede la fibra sino all’interno delle case in trenta città italiane.
Per quanto attiene gli aspetti finanziari, il piano prevede la riduzione di 600 milioni di euro di costi cui se ne potrebbero aggiungere ulteriori 400 in caso di un eventuale calo del fatturato. Il sindacato, in sede di replica, ha evidenziato che l’obiettivo di riduzione del debito è particolarmente ambizioso rischiando di stressare eccessivamente l’azienda. Il pericolo è quello di ridurre gli investimenti, producendo un calo della qualità offerta al cliente che si tradurrebbe in minore fatturato in una spirale negativa. L’alternativa al taglio degli investimenti è rappresentata da un’eccessiva attenzione ai costi, per questo il sindacato ha chiesto di conoscere la distribuzione dei tagli previsti, individuando puntualmente i capitoli di spesa.
Infatti, la riforma previdenziale e del mercato del lavoro impediranno le uscite volontarie che hanno consentito, negli anni passati, una gestione consensuale delle strategie attraverso una riduzione del costo complessivo del lavoro. Situazione non
ripercorribile per il futuro e che renderà impraticabili soluzioni in grado di incidere significativamente sulla voce lavoro. Resta, inoltre, ancora irrisolto il problema delle circa 2000 uscite dell’anno 2012, bloccate dalla riforma.
Per questi motivi, il sindacato ha rimarcato la necessità di operare salvaguardando i livelli occupazionali ed evitando interventi traumatici.
L’AD, convenendo sull’obiettivo di salvaguardare l’occupazione, ha ricordato che le leve per un intervento sono sostanzialmente tre: produttività, costo individuale e internalizzazione di attività; l’accordo andrà ricercato in un equilibrio complessivo da
ricercare nell’ambito di appositi tavoli tecnici che saranno convocati prossimamente. Le OO.SS pur apprezzando l’impostazione complessiva illustrata, hanno ricordato che i lavoratori di Telecom hanno già sostenuto in maniera convinta il percorso di
riorganizzazione aziendale contribuendo in maniera sostanziale al raggiungimento dei positivi risultati sino ad ora ottenuti.
Interventi che possano mettere in discussione gli attuali livelli occupazionali o limitino la capacità aziendale di operare con qualità sul mercato saranno contrastati con fermezza.
Pertanto, hanno invitato i vertici aziendali ad aprire un confronto privo di pregiudiziali e in grado di coinvolgere pienamente i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali a partire dalle RSU, nella definizione di un accordo che difenda, valorizzi, motivi e rilanci le competenze e le conoscenze dei dipendenti Telecom, unico vero fattore di successo per un’azienda di servizi.
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

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